Istituti bacologici e ricerca scientifica

La nascita degli Istituti bacologici fu determinata dalla necessità di porre rimedio ad una calamità che si verificò in Europa a metà del XIX secolo, ebbe conseguenze catastrofiche e divenne un problema di Stato.

La pebrina, malattia del baco da seta da tempo immemorabile ben nota, a partire dal 1850 si diffuse infatti in forma del tutto inusitata, determinando il crollo della produzione bozzoli europea e mettendo conseguentemente in ginocchio l’economia di diverse nazioni.

L’epidemia era causata da uno sporozoo, il Nosema bombycis, il cui ciclo vitale comporta inevitabilmente che vengano infettati degli insetti, quali appunto i lepidotteri. All’interno dell’insetto parassitato, lo sporozoo Nosema bombycis attraversa tutte le fasi della forma vegetativa e quindi esce nell’ambiente esterno allo stato di quiescenza, ossia di spora, espulso con i caccherozzoli (deiezioni) emesse dalla larva infetta. Le spore del Nosema bombycis, denominate per lungo tempo corpuscoli, sono appunto presenti in altissima concentrazione nelle deiezioni dei bachi da seta infetti. Queste deiezioni a contatto con l’acqua la inquinano, rendendola altamente infettante, idonea quindi a diffondere il contagio. Il repentino propagarsi in forma del tutto inusitata della malattia, pure da tempo immemorabile ben nota, fece nascere il sospetto che la sua diffusione su così larga scala, fosse imputabile ad un disegno premeditato, messo in atto con obiettivi ben precisi.

Louis Pasteur affrontò il delicato e grave problema a partire dal 1865 su incarico del governo francese; dopo anni di studi e sperimentazioni approntò una procedura profilattica (metodo Pasteur) che venne ufficializzata nel 1870 al Congresso Bacologico Internazionale di Gorizia, la quale consentì di ottenere seme bachi sano. I primi stabilimenti bacologici vennero quindi fondati, a partire dal 1870, per la produzione di seme bachi ( uova del lepidottero Bombyx mori) secondo il metodo Pasteur, basato sull’analisi microscopica delle farfalle che avevano deposto. Alcuni Istituti bacologici furono centri di ricerca scientifica importanti, meta di studiosi provenienti da tutto il mondo.

La produzione bozzoli in breve tempo recuperò i tradizionali valori che la caratterizzavano antecedenti il dilagare dell’epidemia e, quindi, li superò abbondantemente. Nel contempo la poderosa ricerca scientifica sviluppata ebbe risvolti veramente sorprendenti, straordinari.

Anno 1909. Gabinetto di chimica dell’Osservatorio ed Istituto Bacologico Pasqualis di Vittorio Veneto.